In corte d'assise

Strage di Quargnento, riprende il processo. L'imputato: "Non volevo si facesse male qualcuno"

Nel frattempo, fuori dalle mura del tribunale è in corso un sit-in dei Vigili del fuoco, organizzato dall'Unione sindacale di Base dei pompieri.

Strage di Quargnento, riprende il processo. L'imputato: "Non volevo si facesse male qualcuno"
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E' ripreso questa mattina il processo in Corte d'Assise a Giovanni Vincenti, accusato con la moglie Antonella Patrucco di omicidio plurimo doloso aggravato per l'esplosione della cascina di Quargnento che nel novembre 2019 causò la morte di tre Vigili del fuoco Alessandrini: Marco Triches, Antonio Candido e Matteo Gastaldo.

Strage di Quargnento, riprende il processo. L'imputato: "Non volevo si facesse male qualcuno"

Questa mattina, lunedì 11 gennaio 2021, è ripreso, in Corte d'Assise ad Alessandria, il processo ai coniugi Vincenti, accusati di omicidio plurimo doloso aggravato per l'esplosione della cascina di Quargnento che nel novembre 2019 causò la morte di tre pompieri Alessandrini: Marco Triches, Antonio Candido e Matteo Gastaldo. In aula, alla presenza anche dei familiari delle vittime e del comandante del Vigili del Fuoco di Alessandria, Roberto Marchioni, l'imputato Giovanni Vincenti ha rilasciato una dichiarazioni spontanea, come riportato da fonte "Ansa":

"Non volevo che si facesse male qualcuno. Chiedo scusa ai parenti delle vittime. Tutti i giorni li passo nella disperazione. Tutti i giorni in cella recito il rosario per loro. Quello che è successo è troppo grande, non posso chiedere neanche perdono".

Dopo aver ripercorso gli avvenimenti della tragica notte dell’esplosione della cascina di Quargnento, il procuratore Enrico Cieri, ha chiesto 30 anni di reclusione per entrambi i coniugi. Seguiranno aggiornamenti.

Sit-in dei Vigili del fuoco fuori dal tribunale

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Mentre dentro l'aula del tribunale si sta svolgendo il processo ai coniugi Vincenti, all'esterno delle mura della Corte d'Assise si sta svolgendo un sit-in da parte dei Vigili del fuoco di Alessandria, organizzato dall'Unione sindacale di Base dei pompieri.  "Possiamo proteggere i cittadini solo se la magistratura e lo Stato non sono contro di noi", dicono i manifestanti, che rimarranno tutto il giorno davanti al Palazzo di giustizia.

Oltre a restare vicini ai parenti dei loro colleghi che hanno tragicamente perso la vita, i Vigili del fuoco stanno portando avanti la protesta contro le dichiarazioni rilasciate dal Gup nella prima sentenza per reati minori che ha condannato per lesioni, crollo e truffa all’assicurazione i proprietari della cascina, i coniugi Gianni Vincenti e Antonella Patrucco. Il giudice aveva infatti confermato la tesi dell’imprudenza da parte dei pompieri. Secondo il Gup, il caposquadra Giuliano Dodero, rimasto ferito nello scoppio, nonostante fosse stato informato dai carabinieri che gli immobili erano disabitati, avrebbe dato disposizione agli altri membri di avvicinarsi e di farvi ingresso e, in tale modo, “contribuendo in maniera imprudente al verificarsi dell’ evento lesivo”.

Cosa accadde quella tragica notte

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La tremenda strage avvenne nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2019, dopo che venne dato l’allarme per potenziale incendio all’interno di una cascina abbandonata da anni a Quargnento, alle porte di Alessandria. Dalla città partì una squadra di vigili del fuoco, in quello che sembrava essere un intervento di routine. Nessuno sapeva che il proprietario della struttura, Gianni Vincenti, secondo quanto sospetta la procura, aveva portato 5 bombole di gas e le aveva collegate a un timer rudimentale per far saltare in aria tutto e in modo tale da intascarsi il premio dell’assicurazione. Da lì lo scoppio che causò la tragica morte dei tre Vigili del fuoco alessandrini.

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